“CLARO MA NON CLARENTIA”: UN PUNTO PER LE TOSE AL BARISON CON IL TRENTO
(Don’t) Stop the Rock. Il lungo viaggio stagionale in un campionato nazionale non è mai un’autostrada deserta ai confini del mare, ma assomiglia piuttosto ad una mulattiera dove è la tenuta di strada lungo il percorso a fare la differenza. Andare, ripartire, catturare le inquietudini del motore alle prime avvisaglie, sempre e comunque con la prua orientata verso la destinazione tanto sospirata. Nessuno – tranne Ligabue – vuole viaggiare in prima. Per tornare a scalare le marce e ridare slancio alla vettura, dopo i due “tamponamenti” consecutivi contro Fortitudo e San Marino, le Tose provano a riaffidarsi alla meccanica psicologica di uno stadio Paolo Barison anelante di emozioni rossoblu. Avversario a domicilio nella 18° Giornata della Serie Cadetta è il Trento Clarentia, squadra quintultima in graduatoria ma non per questo priva di una certa qualità nel gioco e nelle interpreti, oltre che smaliziata nel cogliere diversi scalpi significativi (su tutti quelli di Pordenone e San Marino).
Nel 4-2-3-1 al momento “Marchio Registrato” di mister Fabio Toffolo, le interpreti preselezionate per il fischio d’inizio sono, nella loro totalità, le stesse della sfortunata trasferta nella Repubblica del Titano. Sempre al netto degli infortuni che costringono il coach friulano a non poter disporre al momento di pedine importanti tra cui Valentina Dal Pozzolo e Karin Mantoani (a cui si aggiunge nell’occasione, per un virus influenzale, Vanessa Stefanello). Dall’altra parte, l’allenatore trentino Libero Pavan, dopo il ritorno al successo contro il Riccione, si ritrova due elementi importanti come Ilenia Dauriz e Giordana Torresani a mezzo servizio e in panchina, ma recupera al meglio i propri avamposti offensivi Giulia Rosa e Alessandra Tonelli, migliori marcatrici di squadra entrambe a quota 5 reti in stagione.
Sotto la direzione vigile dell’arbitro Djurdjevic di Trieste, designato per ben la quarta volta negli ultimi 2 anni a dirigere un match delle Tose, si schiude una disfida destinata, per la natura di ambo le formazioni, ad essere piuttosto fisica, oltre il mero aspetto tattico. Il primo squillo offensivo nei primi 10′ è delle ospiti in completo verde, Daprà non riesce ad impattare con il piatto al limite dell’area piccola sull’assist rasoterra da destra di Brunello, Furlan allontana evitando guai peggiori alla retroguardia rossoblu. Dall’altra parte Natasha Piai, con un’azione personale stile “Arjen Robben”, da destra a rientrare verso il proprio piede preferito, minaccia la porta di Valzolgher con una botta mancina che si perde alta non di molto sopra la traversa. La partita è piacevole e non mancano, anche per vie centrali, i corridoi sfruttabili dalle sentinelle offensive di entrambe le compagini. Nella sfida tra capitani è Francesca Da Ros ad avere la meglio, al 25′, con una zampata in scivolata sulla leader trentina Giulia Rosa pronta ad incunearsi nella zona rossa della difesa vittoriese. Sulla ripartenza, Adriana De Martin, servita in scivolata con la punta del piede da Piai, si ritrova lanciata a rete praticamente in solitaria verso la porta ospite, ma il diagonale seppur da posizione leggermente defilata è totalmente sballato. Dopo un tentativo, più interessante, di controbalzo da parte di Laura Tommasella destinato però oltre il montante, è il Trento a rischiare nel finale di tempo l’harakiri con il proprio estremo difensore Giulia Valzogher: servita in retropassaggio dalla propria centrale difensiva Nicole Ruaben, in anticipo su Greta Ponte, la numero 1 trentina ciabatta totalmente il rinvio regalando quasi il pallone alla numero 97 rossoblu; è il rimpallo a salvare il portiere ospite e a negare alla Bomber della Cantera Permac la zampata del vantaggio. In pieno recupero, il Trento si riaffaccia nell’area di rigore rossoblu con una conclusione di Rosa in girata che si perde oltre il palo alla destra di Giulia Reginato, con la numero 1 vittoriese in netto controllo.
Ad inizio ripresa, ad effettive in campo immodificate, i ritmi si fanno più vivaci, con il Permac alla doverosa ricerca di concretezza per shakerare l’inerzia dell’incontro. Dopo i primi cinque giri di orologio, la solita attivissima Greta Ponte vede Valzolgher fuori dai pali e da oltre 40 metri tenta il pallonetto ad effetto, mancando non di molto lo specchio della porta e strozzando in gola l’urlo da eurogol rossoblu. Le Tose premono ma, come spesso capita nei canovacci di uno sport beffardo com’è quello del pallone, alla prima azione offensiva dei secondi 45′ è il Trento a sbloccare l’incontro, al minuto 57 con Mariangela Rovea: servita dalle retrovie nell’area rossoblu la numero 11 in maglia verde è abile e lesta ad eludere l’intervento di Furlan e a beffare Reginato in uscita con un tocco sotto che si infila nell’angolino destro della porta di casa. Visto l’andazzo del periodo lo 0-1 non può che suonare come un tonfo sordo nelle menti rossoblu, ma le ragazze di mister Toffolo sono motivate al massimo e per nulla disposte ad assecondare la negatività del periodo. Le occasioni migliori per il Permac arrivano su palla da fermo, con Greta Ponte che due volte in pochi minuti di testa spaventa Valzolgher, costringendo nel secondo caso il portiere trentino ad intervenire con una mano per levare dalla porta l’incornata della friulana su punizione dalla sinistra di Tommasella. Sul calcio d’angolo seguente però, al terzo tentativo, la sfida tra le due vede finalmente prevalere la Bomber rossoblu, precisa ad incocciare la sfera confezionatale da Piai a centro area là dove l’estremo difensore ospite questa volta non può inerpicarsi. Al 69′ è 1-1, ma alle Tose non può e non deve bastare. Due minuti dopo Piai vede Giovanna Coghetto lanciarsi centralmente in profondità e serve con il contagiri la fresca Nazionale Under 16, abile a liberarsi della sua marcatrice in dribbling e a colpire con potenza da dentro l’area verso la porta, ma Valzolgher è prodigiosa a levare in tuffo con un riflesso pazzesco la possibile rete del sorpasso rossoblu. Il finale è più convulso che mai, il Trento rimane in inferiorità numerica negli ultimi 10′ per l’ingenua espulsione per proteste del difensore Pellegrini e rischia di chiudere addirittura in 9 visti i problemi fisici occorsi a Ruaben. Le Tose allora si buttano in avanti quasi alla cieca, cercando la porta in diverse occasioni con Ponte, Piai e la neoentrata Zanon, ma lì dove non c’è la solita Valzolgher a compiere al meglio il proprio lavoro manca la precisione alle punte rossoblu di impattare verso la porta avversaria.
Al fischio finale, il punto conquistato accontenta ovviamente solo la formazione trentina. Il Permac rosicchia sì una lunghezza alla Fortitudo Mozzecane, sconfitta a San Bonifacio, nella corsa al terzo posto ma è un palliativo. Serve ritrovare la compattezza e la lucidità, tutte caratteristiche ampiamente insite nel software sportivo di marca rossoblu. Le curve sono ancora tante e quale miglior metafora nell’avvicinamento alla prossima sfida, domenica prossima a Imola allo Stadio Romeo Galli, impianto costruito in simbiosi allo storico Autodromo Dino e Enzo Ferrari. Tutti (non) vogliono viaggiare in Prima: il primo Cambio non è quello automatico, ma quello di mentalità.
Paolo Pappagallo
PERMAC VITTORIO VENETO – TRENTO CLARENTIA 1-1 [57′ Rovea, 69′ Ponte]
Vittorio Veneto: Reginato, Furlan, Virgili, Da Ros, Tonon (86′ Zanella), Foltran, Tommasella, De Martin (62′ Zanon), Ponte, Piai, Coghetto (75′ Sogaro). (A disp: Caon, Sovilla, Pistis, Modolo). All: Fabio Toffolo
Trento Clarentia: Valzolgher, Varrone (66′ Bonenti), Ruaben, Pellegrini, Daprà (59′ Dauriz), Fuganti, Rosa (86′ Antolini), Rovea, Chierchia, Tonelli, Brunello (81′ Pedot). (A disp: Valenti, Torresani). All: Libero Pavan
Arbitro: Aleksandar Djurdjevic di Trieste
Ammonite: Foltran, De Martin, Tonon
Espulse: 80′ Pellegrini