Cascarano: “Disattenzioni vietate con il Permac, Como progetto biennale di qualità”
Lago della bilancia. Sulle rive dello specchio lacustre tanto caro ad Alessandro Manzoni e ai protagonisti del suo celeberrimo romanzo storico, l’egida della tradizione calcistica femminile locale è ad appannaggio, da oltre un ventennio, del FCF Como 2000, società con sede nel capoluogo laghee e “campo base” sportivo nel vicino comune di Erba. Con 8 partecipazioni complessive nel Massimo Campionato Nazionale – tre consecutive tra il 2001 e il 2004, quattro di fila tra il 2011 e il 2014, oltre alla stagione 2016-17 – la formazione biancazzurra è una delle protagoniste dal pedigree più nobile sia nel contesto del calcio femminile lombardo sia, in particolare, all’interno del Girone B della Terza Serie Italiana.
Reduci dal nono posto e dai 32 punti conquistati nel Gruppo B di Serie B 2017-2018 vinto dall’Orobica, le lariane hanno raccolto appena 3 punti nelle prime quattro uscite stagionali – con la goleada ad Oristano a spezzare parzialmente i k.o. contro Brixen, Riozzese e Trento – prima di ingranare al meglio negli ultimi 180′ con le vittorie di misura in casa contro il Venezia e, al fotofinish, sul sintetico di Padova. Sentiamo dal difensore e capitano Elena Cascarano, comasca doc classe 1989, come si vive in zona biancazzurra l’avvicinamento al match contro le Tose di domenica.
Dopo un avvio di campionato non semplice, le ultime due vittorie di fila hanno riportato il Como più vicino alle zone di classifica nelle quali era pronosticabile attendersi la sua presenza.
Il nostro inizio di campionato è stato più complicato del previsto e ha sicuramente disatteso le aspettative della società. Non siamo state sufficientemente brave ad affrontare le prime giornate con la giusta cattiveria e la determinazione necessaria a confrontarci con squadre del nostro stesso livello. Probabilmente, la giovane età e la poca esperienza ci ha penalizzato nell’atteggiamento. Nelle ultime due gare siamo però riuscite a trovare quella giusta disposizione in campo e soprattutto l’ideale condizione mentale per potercela giocare alla pari con tutte e per portare a casa questi 6 punti. A Padova abbiamo offerto un’ottima prestazione sotto quasi tutti i punti di vista, mettendo in grossa difficoltà una squadra dotata tecnicamente e tatticamente.
Domenica ospiterete un Vittorio Veneto in fiducia, determinatissimo a proseguire la striscia molto positiva di questo avvio di campionato.
Siamo consapevoli di affrontare domenica una delle squadre più forti del campionato, costruita probabilmente per salire di categoria, una squadra che ha sempre avuto una buona media realizzativa e che sinora ha subito davvero poco. Questo ci fa avere la consapevolezza di dover entrare determinate fin dal primo minuto, non ci potremo permettere nessuna delle disattenzioni che abbiamo avuto nelle gare precedenti. Dal punto di vista tattico stiamo lavorando su alcuni accorgimenti che ci permetteranno di provare a mettere in difficoltà le nostre avversarie.
Dopo le ultime annate, a cavallo tra le due serie principali della piramide calcistica femminile, quali sono i vostri obiettivi per questa stagione di Serie C?
L’obiettivo per questa rosa così giovane – fatta eccezione per alcune veterane tra di noi – è quello di consolidare ciò che abbiamo imparato lo scorso anno e di continuare ad assimilare concetti nuovi che ci saranno utili per affrontare al meglio ciascuna gara di questo campionato. Abbiamo “fame” di fare bene e soprattutto di stupire.
Il vostro è un gruppo che può contare su diverse giocatrici d’esperienza, a cui sono affiancate diverse “speranze” provenienti dal vivaio.
La società ha scelto di confermare il gruppo dello scorso anno, inserendo al suo interno le migliori giovani provenienti dalla primavera. Da parte nostra abbiamo appoggiato un progetto biennale che spero ci porterà a raccogliere i frutti del nostro lavoro e dei nostri sacrifici. Per quanto mi riguarda, penso ci accomuni una buona motivazione nel crescere e migliorare, facendoci forza soprattutto sul bel gruppo di lavoro che, tutti insieme, siamo stati capaci di creare.