#ConosciAMOletose: Francesca Molinaro, alla scoperta della nuova Freccia Rossoblù
(Naturally) Fast & (genuinely) Furious. Francesca Molinaro, prima new entry estiva alla corte di mister Massimo Zoni, rappresenta non solo una nuova arma bianca a disposizione nella promettente faretra tattica rossoblù, ma pure un ideale elemento di continuità nella tradizione degli esterni Made in Friuli succedutisi negli ultimi anni in casa Permac.
Proviamo dunque a conoscere meglio una delle imminenti protagoniste della nuova stagione vittoriese ufficialmente al via da lunedì, dopo il pre-raduno di ieri sera allo stadio Paolo Barison.
Cosa ti ha spinto ad abbracciare, sin da piccola, il calcio come sport preferito?
Sicuramente un’influenza importante l’ha determinata il contesto famigliare: mio nonno è stato un calciatore di buon livello e mio papà, pur senza giocare, è sempre stato un grandissimo appassionato di questo sport. La mia scelta dunque si è rivelata piuttosto naturale, supportata attivamente da tutti i componenti del mio nucleo famigliare.
Quali sono state le tappe fondamentali della tua crescita calcistica sinora?
Dopo i primissimi calci con i miei coetanei maschi alla Polisportiva Aquila, società di Spilimbergo, a 11 anni mi sono trasferita per un biennio al Tavagnacco e a seguire per 3 stagioni ho vestito i colori neroverdi del Pordenone, sino all’approdo in Prima Squadra sotto la guida tecnica di mister Fabio Toffolo. Fondamentali per la mia crescita calcistica sono le state le due successive annate, tra Serie B e C, con la maglia dell’Udinese. Dopo la chiusura del sodalizio bianconero sono tornata a Tavagnacco, per poi trasferirmi a metà della scorsa stagione a Ferrara per motivi di studio.
Quali partite disputate, sino a questo punto della tua carriera, ricordi con maggiore piacere ed emozione?
Tra i ricordi più belli spicca la mia prima e unica doppietta in Serie B con la maglia del Pordenone contro la Spal, nell’annata in cui sono stata maggiormente impiegata come esterno offensivo di destra. Molto emozionante è stato pure scendere in campo, con i colori del Tavagnacco, in Coppa Italia contro la Juventus a Vinovo.
Come ti definiresti dal punto di vista tecnico?
Mi ritengo un terzino di spinta, con buone abilità in fase di marcatura e una certa propensione al gioco fisico, più che a quello squisitamente legato al controllo del pallone. All’occorrenza posso interpretare anche compiti più offensivi, sono ovviamente a completa disposizione del mister e delle sue richieste tecnico-tattiche.
Cosa ti aspetti da questa prima annata con i colori rossoblù della Città della Vittoria?
A Vittorio Veneto ho trovato un gruppo e un ambiente molto positivi e propositivi. Credo ci siano tutti gli ingredienti per disputare una buonissima stagione, punteremo in primis a salvarci per poi gettare le basi per una crescita sportiva a medio-lungo termine. Siamo una squadra giovane ma naturalmente improntata all’affiatamento, mister Zoni mi ha fatto un’ottima impressione e faremo di tutto per esprimerci al meglio, sotto la sua guida tecnica e con il supporto di una società sempre presente.