Dalla Primavera a un’estate di rinascita: intervista a mister Massimo Zoni

L’appetito vien… allenando. Per il neo-condottiero rossoblù Massimo Zoni, il battesimo nel mondo del calcio femminile è a tutti gli effetti una questione strettamente legata all’ecosistema sportivo di casa Permac. Dopo l’ultraventennale esperienza in campo maschile, iniziata nel settore giovanile del U.S. San Quirino e culminata nel fortunato quadriennio al Calcio Aviano – dove ha allenato Giovanissimi, Allievi e Juniores, vincendo 3 Coppa Disciplina e contribuendo alla storica promozione della Prima Squadra in Prima Categoria – il coach pordenonese è stato protagonista di un’ottima stagione d’esordio sulla panchina della Juniores rossoblù, guadagnandosi di fatto la promozione per quest’annata a responsabile tecnico della Prima Squadra vittoriese.

Dopo quasi un mese di dura preparazione sul campo di Costa insieme alle sue “nuove” Tose, sentiamo dal mister impressioni e obiettivi a poco più di una settimana dalla première stagionale ufficiale in Coppa Italia contro il Le Torri.

Sino al tristemente celebre lockdown dello scorso marzo, la Juniores stava inanellando una buonissima serie di risultati, in un campionato particolarmente ostico come quello a carattere Nazionale. Che ricordi hai della scorsa stagione?
Della particolarissima annata trascorsa non posso che conservare ottimi ricordi, tanto più trattandosi del mio primo approccio ad una squadra completamente femminile. Già con le più giovani mi sono trovato benissimo sin da subito, riscontrando nelle ragazze immensa disponibilità al lavoro e al sacrificio, superiore rispetto a quella profusa dai maschietti. Quanto al campionato, siamo partiti a rilento anche perché catapultati all’ultimo – in seguito al ripescaggio in B della Prima Squadra, ndr – in una competizione a carattere Nazionale contro compagini attrezzatissime e di grande livello. Dopo il necessario adattamento eravamo comunque riuscite a trovare la quadra e ci stavamo togliendo le nostre soddisfazioni. Un gran peccato il processo di crescita sia stato interrotto da tutto ciò che abbiamo purtroppo imparato a conoscere.

Come stai vivendo, in queste prime settimane, il passaggio alla guida delle Tose, ovvero il tuo primo incarico in assoluto alla guida di una Prima Squadra femminile?
Nelle “Senior” ho saggiato ancora di più, sin da subito, la massima disponibilità a mettersi al servizio del gruppo e della squadra, nonchè l’immensa voglia di ricominciare a giocare e vivere la normalità dello sport. All’inizio, con il mio staff, ci siamo trovati addirittura a dover frenare questo anelito quasi irruento da parte delle ragazze: d’altra parte, dopo tutto questi mesi di inattività, dobbiamo stare particolarmente attenti agli infortuni, anche in relazione all’ampiezza della rosa. Stiamo lavorando parecchio, cinque giorni a settimana da quasi un mese per diluire i carichi di lavoro, purtroppo facciamo però fatica ad organizzare amichevoli a causa dei rigorosi protocolli anti-Covid, che dobbiamo e vogliamo rispettare con il massimo attenzione. Ci mancano i raffronti sul campo per capire il nostro livello e quello delle nostre avversarie, per cui dovremo adattarci molto velocemente al livello del campionato e delle nostre avversarie di questa stagione.

La squadra di quest’anno sarà formata da molti elementi provenienti dalla Cantera, affiancata da alcune senatrici che hanno scelto di continuare a sposare il progetto rossoblù.
Sia le ragazze più giovani che quelle più esperte stanno facendo di tutto per fare gruppo, tanto nelle grandi quanto nelle piu piccole e conviviali occasioni. Le più navigate sono rimaste per aiutarci a crescere, le meno esperte vogliono mettersi in mostra e dimostrare che in Prima Squadra ci possono stare. Da parte di tutte c’è voglia di acquisire mentalità e dare sempre il 110%: dobbiamo dunque porci obiettivi definiti e per raggiungerli dobbiamo farle meglio degli altri.

Cosa ti aspetti in definitiva da questa squadra e da questo campionato ? 
Dobbiamo essere bravi a costruire un gruppo di lavoro sano, forte e serio per ottenere risultati importanti. Ho parlato chiaro con la società, è un onore e un orgoglio allenare una squadra che può vantare una storia ormai quarantennale e non voglio pormi limiti rispetto agli obiettivi di questa stagione. Abbiamo la consapevolezza di essere una squadra inesperta e il nostro obiettivo minimo dev’essere salvezza, ma quando ne parliamo in spogliatoio le stesse ragazze non ci stanno e vogliono decisamente alzare l’asticella. I risultati derivano dal duro lavoro e il duro lavoro paga sempre, vedremo dove potremo arrivare, sicuramente avremo rispetto per tutti ma paura di nessuno.

Cosa ti aspetti invece a livello personale dall’intero percorso stagionale 2020-2021?
Quella alla guida della Prima Squadra rossoblù rappresenta per me sicuramente un’occasione molto importante di crescita sotto il profilo tecnico e umano. L’esperienza non è certo un fattore secondario e avrò bisogno anch’io di un po’ di tempo per comprendere fino in fondo determinati meccanismi. A prescindere da tutto, non vediamo l’ora di partire e di dimostrare ciò che siamo e ciò che potremo diventare .

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