ROSSI DI SEPPIA: LE TOSE RITROVANO I 3 PUNTI AL BARISON IN UN MATCH PAZZO E RICCO DI EPISODI
No time for Posaman. In un campionato come quello di Serie C, spalmato lungo un insidiosissimo sterrato di ben 8 mesi e caratterizzato da 22 chicane ciascuna unica nel proprio genere, non ci può essere spazio per copiose risate o compiaciuti ammiccamenti con un occhio al proprio percorso artistico-sportivo stagionale. LOL diventa allora, domenica dopo domenica, l’acronimo di “Lotta Oltre (i) Limiti”: un fragoroso e giocondo tip-tap, a caccia di rinnovate certezze e stentorei acuti su pentagramma degno di un nobile flauto traverso. Dopo la Greatest Hit pre-pasquale e il ritorno alla vittoria, dopo un mese di digiuno, sul campo dell’Isera, le Tose provano così a confermarsi disco d’oro anche nel match casalingo del 16° turno contro l’Oristano, formazione più giovane dell’intero Girone con i propri (poco più di) 18 anni di età media complessiva. Con il Permac terza forza di questa speciale graduatoria anagrafica (preceduto anche dal Brixen), la rincorsa a spezzare il ramadan casalingo assume a tutti gli effetti i contorni di una street fight tra la “meglio gioventù” calcistica appartenente alla cosiddetta Generazione Z, quella indicata da più parti con l’erroneo termine Millennials.
Sospinto verso ritrovati coefficienti serotoninici anche dai propri inediti artifizi tattici, mister Massimo Zoni rilancia il 4-4-2 apprezzato nel giro di boa verso l’incipit della (apparente) bella stagione. Tra i pali, al proprio quinto gettone stagionale, il terzo da titolare, si rivede la vittoriese doc classe 2001 Chiara Da Ronch, spirito guida di una linea difensiva nella quale è nuovamente Carlotta Gava la designata a personalizzare le mattonelle centrali accanto alla “coperta di Linus” in maglia numero 15 Carlotta Martinis; completano lo starter pack arretrato gli esterni Luna Da Ros, confermatissima a destra, e Monica Furlan, granitica presenza sul corridoio mancino. In mezzo al campo sono chiamate a vigilare Her Midfield Highness Laura Tommasella e la sempre più aspirante Royal Sniper Carlotta Modolo, coadiuvate sugli esterni dal duo friulano al bacio (anzi, alla bachata) composto da capitan Karin Mantoani ed Elena Govetto. In avanti, torna dal 1′ il gran pivot classe 2003 Giulia Trevisiol accanto al pragmatico dinamismo Made in Belluno di Gaia Maria Sovilla.
L’Oristano, reduce dall’ennesimo viaggio di quasi 1000 chilometri dalla terra dei Quattro Mori, ma a propria volta calcisticamente rifocillato dal ritorno ai 3 punti nel turno precedente contro il Le Torri, si presenta nella Città della Vittoria con il dichiarato obiettivo di rendere la vita quanto più difficile possibile alle avversarie, avanti di due posizioni e sette lunghezze in graduatoria. Alle bianconere allenate da mister Gigi Avellino bastano appena 40 secondi per presentarsi alla conclusione dalle parti di Da Ronch, con l’estremo difensore vittoriese che deve intervenire in due tempi sulla sassata potente ma centrale di Quidacciolu dalla mezzaluna del limite dell’area. Le Tose provano a farsi vedere in avanti a propulsori udinesi spianati, al 9′ il portiere sardo Piga allontana di pugno l’insidioso cross mancino di Mantoani, sulla sfera vagante si avventa Govetto che però conclude abbondantemente alla destra dello specchio ospite. La prima porzione di gara è però, per larghi tratti, dominata dalla giovanissima formazione campidanese: Da Ronch ha il suo da fare sia in uscita bassa su Marras che nel disinnescare in area piccola un’insidiosa punizione creata dal destro di Mattana dai 25 metri. La numero 20 sarda, classe 1997 al rientro da oltre un mese di stop, è la vera ispiratrice delle scorribande isolane e dal suo piede nascono tutte le occasioni nettamente più pericolose della compagine ospite. Emblematica l’azione al minuto 20, con la difesa rossoblù aggirata a sinistra e il pallone al centro per l’accorrente Cocco, il cui destro a giro grazia la porta vittoriese lambendo la parte alta del montante. L’approccio poco felice delle Tose crea non poca agitazione in panchina a mister Zoni, richiamato e ammonito dal direttore di gara Gatta di Sassari: preludio, o meglio presagio, di un pomeriggio che si rivelerà “poco empatico” tra l’arbitro e l’intero microcosmo rossoblù. Nel mentre, sul campo, la sostanziale supremazia ospite conduce all’episodio che sblocca la contesa al 24′: Daniela Quidacciolu trova il corridoio giusto per armare la conclusione dal limite, la beffarda e involontaria deviazione di Martinis manda fuori giri Da Ronch, che non può nulla per assolvere dalla propria rete il pallone dello 0-1. Come un elisir, il vantaggio sardo ha però il potere di destare finalmente le rossoblù dal proprio uggioso torpore domenicale. Il primo squillo è a firma Giulia Trevisiol, con una girata secca dal limite, larga ma profumata di rabbia e voglia di riscatto. Pochi istanti dopo, il graffio di capitan Karin Mantoani diventa una vera e propria interurbana sull’elenco chiamate del primo tempo: la botta di KM28, servita da un filtrante radente di Sovilla, è un destro tanto incisivo quanto canino (inteso come “aguzzo”) nel mandare fuori giri il portiere sardo classe 2005 Martina Piga. L’1-1 non appaga affatto le ragazze di mister Zoni, che trascinante dall’ardore di Giulia Trevisiol al 32′ ribaltano inerzia e punteggio della prima frazione: meticolosa e straripante la preparazione al tiro della numero 17 vittoriese, che salta due avversarie al limite prima di esplodere una bordata, questa volta totalmente imprendibile per l’estremo difensore ospite. Altri 120 secondi e le distanze nel punteggio potrebbero ulteriormente allargarsi a favore del Permac, Trevisiol nell’occasione pecca di tempismo perdendo l’istante giusto per la conclusione praticamente a tu per tu con Piga. All’intervallo è 2-1, score obbligatoriamente da mettere al sicuro nella ripresa vista l’indomita verve espressa dalle avversarie.
Il secondo tempo sembra riproporre i giusti aneliti espressi dalle rossoblù in chiusura di prima frazione, al 49′ si rinnova il duello tra Trevisiol e Piga, con il portiere oristanese abile a dire di no al diagonale potente, seppur non sufficientemente preciso, della propria avversaria. Decisamente più sfortunato, per l’Ariete di Carbonera, l’epilogo una manciata di secondi più tardi: il destro dal limite lambisce per centimetri l’indifeso incrocio dei pali della porta campidanese. Dal possibile episodio del 3-1 Permac al punto del 2-2 sardo, la differenza sta ancora una volta nell’instancabile dinamismo offensivo di Maura Mattana: è il minuto 54 quando il jolly sardo si accentra nell’area rossoblù liberando un destro che Da Ronch può solo respingere d’istinto, senza possibilità di disinnescare il più facile dei tap-in sottoporta perfezionato da Clara Marras. Con il risultato di nuovo in bilico ci vuole allora un nuovo lampo, un episodio, un’idea confezionata da una delle vecchie (si fa per dire) volpi dell’organico rossoblù. Con tutto il trolley d’esperienza di una carriera a perdifiato tra trazione anteriore e realtà, ci pensa Karin Mantoani al 57′ a travestirsi da baluardo di rappresentanza in casa Permac conquistando e realizzando il calcio di rigore che disegna il nuovo sorpasso a favore delle Tose. Il contatto in area tra il portiere Piga e il capitano vittoriese è inequivocabile, l’esecuzione potente di Miss Generali dagli 11 metri vale la doppietta, il sesto centro in campionato e la rottura del sortilegio in fatto di penalty nella stagione rossoblù. Con oltre mezz’ora ancora da disputare, gli equilibri del match sono però ancora tutt’altro che vicini a un certo consolidamento generale. A sparigliare ulteriormente le fiches sul panno verde del Barison, arriva al minuto 66 il secondo giallo del pomeriggio a Giulia Trevisiol: Permac in 10 e costretto di fatto a un 4-4-1 di pura resilienza. L’Oristano prova allora nuovamente a consegnare la propria brochure di speranze tra i piedi di Mattana, che decide di ingaggiare una vera e propria Sfida all’O.K. Corral con Chiara Da Ronch. Il portiere vittoriese è due volte prodigioso sulla propria rivale, opponendosi d’istinto con una respinta da antologia su destro secco in area e negando alla fantasista sarda anche l’esecuzione su palla da fermo dai 20 metri. Quasi frustrata dai miracoli di CDR, Mattana ci prova persino in semi-acrobazia oltre la mezz’ora, questa volta senza cogliere lo specchio della porta. La densa attività tellurica sul campo trova un nuovo epicentro significativo al minuto 80, quando anche Daniela Quidacciolu decide di raggiungere gli spogliatoi in anticipo, facendosi cacciare per doppia ammonizione e ristabilendo de facto la parità numerica. Ed è solo il primo atto di un estremo finale degno della teatralità di Ionesco e Beckett. Silvia Cimarosti, subentrata a metà ripresa al posto dell’esausta Mantoani, semina il panico a sinistra sfiorando la porta sarda, tanto quanto le solite incursioni di Mattana generano brividi veri alla retroguardia rossoblù. A 3′ dalla fine ennesima azione fotocopia della 20 ospite, con il palo questa volta essenziale e decisivo alleato per Da Ronch. Con anche Dalila Canzi in campo per le rossoblù, il finale diventa palcoscenico per continui contropiede e per una (in)sana dose di follia generale. L’arbitro Gatta prima caccia Elena Govetto, sostituita e in panchina, per una presunta espressione ingiuriosa (“jo no dis nie, ma nancje no tas”), poi in pieno recupero espelle persino Carlotta Gava per somma di cartellini. Le Tose chiudono addirittura in 9, ma dopo oltre 240 interminabili secondi di extra time, riescono a portare a casa 3 punti sospiratissimi ma dannatamente importanti.
Dopo un pareggio e due sconfitte, il miocardio pulsante della Città della Vittoria torna dunque terreno di conquista rossoblù. Il successo, complice la contemporanea sconfitta interna dell’Unterland Damen contro la Triestina, riporta il Permac al sesto posto in classifica, proprio in coabitazione con le Alabardate a quota 23. Domenica prossima, ad attendere le vittoriesi, ci sarà la sfida tutt’altro che da sottovalutare sul terreno del Le Torri, compagine ringalluzzita da mercato e risultati nelle ultime giornate, pronta a cercare di sorprendere le Tose approfittando di squalifiche e assenze. Per questo, più che mai, l’orgoglio e la crescita sono attese a una nuova vera prova di maturità assoluta. LOL, chi non lotta è fuori.
Paolo Pappagallo
PERMAC VITTORIO VENETO – ATLETICO ORISTANO 3-2 (24′ Quidacciolu, 28′ Mantoani, 32′ Trevisiol, 54′ Marras, 57′ Rig. Mantoani)
PERMAC: Da Ronch, Da Ros, Furlan, Tommasella, Martinis, Gava, Govetto (84′ Canzi), Modolo, Trevisiol, Sovilla, Mantoani (65′ Cimarosti). (A disp: Facchin, Fattorel, Cartelli, Bigaran, Tomasi, Mella, Gallina). All: Zoni
ORISTANO: Piga, Meloni (51’ Filippo), Marras, Cocco, Quidacciolu, Catte (64’ Rattu), Dessi (85’ Lai), Senes, Piras (53’ Scalas), Farris, Mattana. (A disp: Deiana, Carta). All: Avellino
ESPULSE: 66′ Trevisiol, 80′ Quidacciolu, 90′ Govetto (dalla panchina), 91′ Gava
AMMONITI: Da Ros, Catte, mister Zoni