Furlan: “Dimenticata Cortefranca, abbiamo il giusto mix per tornare subito ad esprimerci al meglio”
Less is more. Poche parole, tantissima sostanza e un bagaglio d’esperienza che corre instancabile sul nastro trasportatore del nuovo progetto rossoblù, fondamentale nell’arricchire in fosforo e polmoni i piani di volo del comandante delle aerolinee Permac mister Massimo Zoni. Monica Furlan, autentico gonfalone con ormai oltre dieci stagioni di orgogliosa militanza tra le fila delle Tose, è il simbolo più pragmatico della bandiera che va oltre la mera simbologia su tela, estrinsecando le proprie doti in prima linea al costante servizio delle compagne più o meno giovani.
Il “Faldin” vittoriese si sta confermando anche in questa stagione tra le giocatrici irrinunciabili sulla lavagna tattica rossoblù, dopo aver chiuso l’anno solare 2020 da primatista assoluta tra le protagoniste della Prima Squadra in termini di minuti spesi sul campo: ben 1144′ complessivi in 12 gettoni di presenza. Sentiamo proprio dalla Tosa in maglia numero 20 i pensieri e le sensazioni nello spogliatoio di casa Permac a meno di 24 ore dall’interessante confronto casalingo con la Triestina, valido per la tredicesima giornata (ultima di andata) del Girone B di Serie C.
Sul terreno del Cortefranca è arrivato il primo stop, pesante in termini di punteggio, dopo il poker di risultati utili consecutivi conquistati nel mese di febbraio. Quali insegnamenti si possono comunque trarre da una partita del genere?.
Domenica scorsa sul campo della capolista abbiamo dimostrato, nonostante l’amaro e pesante epilogo finale, di avere carattere e di potercela giocare con tutte, con le dovute migliorie sul piano dell’attenzione e della costanza. Siamo sulla strada giusta, anche rispetto al cammino che ci eravamo prefissate. Naturalmente rimane ancora molto da fare per colmare certe lacune che ci portiamo dietro da inizio stagione, ma continuando ad acquisire esperienza e consapevolezza potremo ridurre la distanza che in questo momento ci separa da alcune delle protagoniste del nostro girone.
L’impegno con la Triestina, in programma tra poche ore al Barison, chiuderà ufficialmente un girone d’andata ricco di sfumature sotto ogni punto di vista.
Contro le alabardate dovremo dare il massimo per chiudere al meglio la prima parte di questa stagione, così lunga e particolare. Credo la squadra non sia troppo influenzata dalla sconfitta di domenica scorsa, ma al contrario, abbia ritrovato la giusta serenità per affrontare nel modo più promettente l’insidiosa sfida che ci attende. Con un mix equilibrato di tranquillità e caparbietà, possiamo toglierci le nostre soddisfazioni, siamo un gruppo unito e vogliamo continuare a dimostrarlo.
In un’annata così particolare, soprattutto per una senatrice storica come te, cosa rappresenta continuare a vestire la maglia rossoblù all’interno di un gruppo giovanissimo e affamato?
La stagione che stiamo vivendo non può che essere particolarmente insolita, sia per i sacrifici e le restrizioni comportante dalla pandemia, sia per il notevole ringiovanimento della rosa sotto il profilo squisitamente anagrafico. Rispetto alle scorse annate avverto sicuramente qualche naturale responsabilità in più, sentendomi al contempo più capace di esprimermi, nel contesto di un clima di gruppo piacevole ed empatico. I progressi del gruppo ci sono e si vedono nel modo di giocare, stiamo sempre più acquisendo una nostra identità ben precisa e siamo più reattive anche solo nel semplice fatto di chiamare la presenza dell’avversario alle compagne in fase di gestione e difesa del pallone.