La Nazionale Perin si tinge di rossoblu

Il mirino del DS Bolzan si è fermato e con l’aiuto di mister Fattorel ha colpito ancora. Questa volta è stato preso un centrale difensivo, un pilastro della Nazionale under-17 e ormai anche nel giro dell’under-19: Laura Perin.

Continua la politica societaria rivolta ai giovani e ai nuovi talenti emergenti. Laura, svincolatasi il primo luglio, infatti non è ancora maggiorenne, ma ha già tanta esperienza e personalità quanto una veterana.

Nel suo palmares può già vantare: 1096 minuti giocati in 16 partite di serie A lo scorso campionato, il terzo posto al campionato europeo under-17 con la maglia azzurra nel 2013, le qualificazioni agli europei con la Nazionale under-19 lo scorso anno.

Una colonna difensiva spessa, piena di energia, senza timori, con una voglia matta di giocare e conquistarsi la Nazionale maggiore. Colonna portante oramai delle nazionali minori, porterà in quel di Vittorio Veneto la sua esperienza internazionale per costruire una difesa salda, solida, in grado di sostenere il peso della massima serie, arginando il rischio di sgretolamento davanti ai colpi delle top player del calibro di Gabbiadini e Giugliano per citarne alcune.

Tutto è nato così: “Fin da piccola ho avuto questa grande passione, condivisa con mio fratello gemello. Passavamo intere giornate tirando calci ad un pallone.”

Per me il calcio è semplicemente una cosa bella. Una grande passione che alleggerisce il peso dei sacrifici che si deve affrontare.

Da buon difensore (e Interista) si ispira al gran capitano nerazzurro, Javer Zanetti: “un esempio sia sul piano calcistico che su quello umano.”

Al di fuori del terreno di gioco, oltre a studiare al Liceo Scientifico, mette tacchi e gonna ed esce a divertirsi con gli amici: “Dopo calcio e scuola non rimane molto tempo a disposizione quindi non riesco a coltivare hobbies; il tempo libero lo dedico agli amici.”

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Sei un perno fondamentale della Nazionale under-17, cosa significa per te indossare la maglia azzurra? Che emozioni si provano?
La maglia azzurra è un vero privilegio, ogni persona che ha avuto la fortuna di indossarla deve sentirsi davvero onorato. Che emozione si prova? Non te lo so spiegare bene, per una vita sei stato “dall’altra parte” a tifare Italia e a cantare l’inno, poi d’un tratto ti trovi tu, in campo, l’inno lo canti sempre tu ma è un’emozione diversa, hai i brividi e ti commuovi perché ora sono gli altri a tifare per te e tu stai indossando la maglia più pesante e preziosa che esista, stai rappresentando il tuo Paese. Così è stato il mio esordio in Nazionale ed è sempre così ogni volta che mi viene data la possibilità di vestire quella maglia.

Un gol e/o una partita che ti sono rimasti nel cuore?
Da difensore non capita spesso di fare gol ma di partite che mi sono rimaste nel cuore ce ne sono tante. Dall’esordio in Nazionale contro la Norvegia a Meda, alla partita con la Danimarca in Portogallo con cui poi ci siamo qualificate alla fase finale del campionato Europeo U17. La mia prima partita in U19 che ha rappresento per me un vero e proprio traguardo e come dimenticare l’ultima contro la Svezia, anche se abbiamo perso la qualificazione all’ ultimo minuto, quella sarà una partita che mi porterò sempre nel cuore. La prima partita da titolare con il Pordenone in serie A contro il Cuneo vinta 3 a 2 oppure il derby primavera contro il Tavagnacco di due anni fa che ci ha poi portato a vincere il campionato.

Hai conquistato il terzo posto nel campionato europeo di categoria nel 2013, cosa hai provato in quei momenti?
Sono emozioni indescrivibili frutto del duro lavoro di tutta la squadra e dello staff. Sono grandi e belle soddisfazioni.

Ora sei anche nel giro della Nazionale under-19, insomma sei un vero talento, quale chiamata ti aspetti per quest’anno?
Quest’anno penso a fare bene e a migliorarmi ancora, poi quello che verrà si vedrà.

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La situazione del calcio femminile in Italia non è delle più rosee, cosa ne pensi? Ti sei mai sentita discriminata nel mondo dello sport?
Tutto il movimento del calcio femminile sa quanto sia difficile praticare questo sport in Italia e noi giocatrici lo sappiamo ancora di più perché lo viviamo ogni giorno sulla nostra pelle. Ogni volta che non viene rispettato un nostro diritto o ci mancano di rispetto è come se venissimo discriminate.

Come mai hai scelto Vittorio Veneto per questa stagione? Cosa e/o chi ti ha convinto?
Di Vittorio Veneto mi ha colpito subito il grande entusiasmo e la passione che mettono in questo settore. Nessuno mi ha convinto è stata una decisione mia, a 18 anni credo sia positivo fare nuove esperienze.

Conoscevi già qualcuno in questa squadra?
No purtroppo non conosco nessuno ancora

Come ti sembra il mister?         
Il mister mi ha fatto subito una buonissima impressione e credo che darà una marcia in un più alla squadra.

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?
L’unico mio obbiettivo per quest’anno è quello di cominciare nel modo migliore e migliorarmi sempre di più, si raccoglie ciò che si semina.

Un pronostico per questa storica stagione rossoblu?
Nessun pronostico, spero e mi auguro che riusciremo a raggiungere i nostri obbiettivi.

Il DS Giovanni Bolzan descrive a parole sue il nuovo acquisto: “Calcisticamente ho un debole particolare per Laura. La prima volta che l’ho vista giocare, mi sono subito detto: ecco il mio difensore ideale. C’è un recente articolo dell’amico Mattia Martini su di lei, denominata bronzo di Riace della retroguardia, che ben riassume la sua forza devastante quando scende in campo.
Ora l’ho conosciuta anche di persona, ed è semplicemente fantastico il connubio tra la splendida solarità di questa ragazza fuori dal campo, e la sua trasformazione in roccioso e granitico interprete quando si trova invece, all’interno di quel prato verde.
È per noi un grande onore e vanto che abbia scelto il nostro progetto per la prossima stagione. Contiamo molto, proprio sulle sue caratteristiche da “Cuor di Leone” (per citare Mattia), per rafforzare il nuovo organico che sta nascendo.”

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