Simeoni: “Non siamo quelle dell’esordio, ora ce la giochiamo”
Chiara Simeoni, classe ’91, da tre stagioni è un pilastro dell’organico rossoblu, grazie anche alla sua preziosissima duttilità in chiave tattica. 26 presenze in 26 incontri nella scorsa stagione (alla pari di Monica Furlan, ma prima nel computo dei minuti totali) conditi da 8 gol, sinora ha disputato 8 degli 11 match in calendario, saltando solo le 3 sfide di dicembre per infortunio e trovando anche il primo gol in campionato al rientro contro la Res Roma. Contro il Tavagnacco ha iniziato l’incontro da trequartista per concluderlo da esterno basso di difesa, dando ulteriore prova della propria grande versatilità al servizio dello scacchiere tattico di Mister Sergio Fattorel. Anche per lei, esattamente un girone fa a Brescia, si era trattato dell’esordio in Serie A.
Un intero girone è ormai trascorso dall’impatto con la massima serie contro le Leonesse bresciane, che ritroverete sabato al Barison nella prima di ritorno. Come hai visto trasformarsi e migliorare la squadra in questi primi 3 mesi di Serie A?
Per la maggior parte di noi ragazze si tratta del primo anno nel massimo campionato e inizialmente non sapevamo bene in quale realtà saremmo effettivamente capitate. Il primo impatto, soprattutto con squadre di spessore come lo stesso Brescia, Mozzanica, Fiorentina e Verona non è stato facile, soprattutto il dover abituarsi a determinati livelli di velocità, di gioco, di dinamiche… Con il passare delle partite però la squadra è pian piano entrata nell’ottica giusta per affrontare le difficoltà della Serie A, un esempio ne è stata la partita al Barison con il Verona. Abbiamo realizzato che le possibilità ce le abbiamo e giocandocela fino in fondo in ogni partita ci siamo rese conto che possiamo permetterci di rimanere in questa realtà.
Siete reduci da due sconfitte di misura contro Riviera di Romagna e Tavagnacco, due gare comunque ben giocate nonostante le numerose assenze. Come vi state preparando alla sfida contro una delle squadre più forti del campionato e qual è l’umore del gruppo?
La partita contro il Riviera è stata contrassegnata anche da parecchia sfortuna, ma in campo il livello era pressoché lo stesso e anche in 9 siamo state capaci di tenere testa alle avversarie. Il Tavagnacco sicuramente è una squadra più tosta, la nostra bravura è stata quella di saperle contenere sfruttando le ripartenze. In queste partite vince sempre chi fa più attenzione, chi è più furbo dell’avversario, chi è più concentrato, chi trova il jolly giusto al momento giusto e loro sono state più brave a pescarlo portando così a casa la vittoria. L’umore è abbastanza positivo, sicuramente potevamo portare a casa qualche punto in più in questo mese appena trascorso, ma l’inesperienza in alcuni momenti ci ha giocato qualche altro brutto scherzo. Nonostante tutto le ultime prestazioni ci hanno ridato forza ed entusiasmo, rafforzando quella convinzione nei nostri mezzi che prima non avevamo. Il Brescia è una delle squadre più forti d’Italia ed ha spessore europeo, per cui dovremo essere super concentrate in settimana per poterle affrontare nel migliore dei modi. Scontrarci con queste formazioni molto più preparate di noi ci serve soprattutto per fare esperienza e maturare ulteriormente.
Sei rientrata già da due partite (con gol contro la Roma) dopo l’infortunio e ti ritrovi spesso a ricoprire diversi ruoli anche nel corso dello stesso match. Qual è la tua condizione fisica in questo momento e come ti trovi a giocare in più posizioni?
Cambiare collocazione in campo per me ormai è abbastanza normale, tutti gli allenatori mi hanno praticamente sempre adattato a ricoprire i ruoli più svariati (non so se sia un pregio o un difetto). Da lato è stimolante perché non ti annoi mai, dall’altro è particolarmente difficile perché quando inizi a trovare i tempi di gioco, la posizione e l’affinità con le compagne in un ruolo ecco che devi dimenticarti tutto e cambiare, adattarti, sopportare anche a volte l’incapacità iniziale di capire il ruolo e di fare le cose giuste, il che è particolarmente frustrante. Ma ci si abitua e per fortuna il portiere non me lo hanno ancora fatto fare! La mia condizione fisica (sono abbastanza critica verso me stessa) non è per niente ottimale, sono rimasta ferma un mese e mi è sembrata un’eternità. La mia testa dice che posso arrivare sul pallone, le mie gambe a volte sono quasi bloccate e non corro ancora come vorrei. Per fortuna queste partite mi hanno aiutato a ritrovare il campo pian piano e il goal alla Roma ha fatto sicuramente morale, ma devo ritornare in forma, in questo campionato non ti puoi permettere di non esserlo.
Che partita ti aspetti contro il Brescia e quale giocatrice in particolare sottrarresti alle tue avversarie?
Non so che partita potrebbe essere, di fatto sarà difficile tenere testa a loro. Sono un gradino sopra di noi sotto l’aspetto sia tecnico che tattico e hanno molta più esperienza, ma cercheremo in tutti i modi di mettergli i bastoni tra le ruote. Certamente abbiamo molto da imparare da loro. Una giocatrice che stimo è Martina Rosucci, centrocampista completo e di qualità che tiene le redini del gioco, capace di difendere ed inserirsi quando serve, un elemento che farebbe decisamente molto comodo anche alla nostra squadra.