Nicola Bolzan, il mental coach
Nicola Bolzan, 26 anni, laureato in psicologia, reduce da un master in life coaching. Questo il suo biglietto da visita. I più attenti lo avranno già riconosciuto, infatti Nicola faceva già parte della società rossoblu l’anno scorso, ma causa esami e impegni lavorativi non ha potuto seguire a pieno le ragazze e lo staff.
Seppur così giovane ha dalla sua molta esperienza e la fortuna di essere stato formato da un mental coach che seguiva dei personaggi del calibro di Fabio Capello e Carlo Ancelotti.
Quest’anno promette: “Sarò molto più presente, almeno due volte al mese. Ho promesso inoltre alla società degli incontri specifici con tecnici, giocatrici e genitori su temi molto importanti quali ad esempio il controllo della tensione”.
Molti si chiederanno cos’è un mental coach e cosa centra con il calcio, cerchiamo ora di capire qualcosa in più su di lui e su questa figura.
Cosa vuol dire mental coach?
Il mental coach è quella persona che permette all’atleta di sviluppare il suo pieno potenziale, in modo da poter dare il meglio di sé in ogni contesto. Spesso la paura, la pressione e le aspettative troppo alte ci destabilizzano e rendono difficile il cammino verso i nostri obiettivi. Il modo in cui utilizziamo la nostra mente diventa quindi fondamentale e ciò è evidente in ambito sportivo. Nella mia esperienza ho visto troppi atleti sprecare il loro talento e perdersi per strada a causa delle loro paure o di una bassa autostima. Il mio lavoro quindi si focalizza sul “gioco interiore” come lo ha chiamato Tim Gallwey, uno dei padri del coaching, ossia tutto quello che avviene all’interno dell’atleta.
Lo ritieni importante in una società come la nostra?
Il mental coach è una figura fondamentale, ogni squadra che ha grandi obiettivi dovrebbe avere. Il Permac Vittorio Veneto ha grandi obiettivi e ha capito l’importanza che ha un supporto di questo tipo. Si può allenare il fisico e la tecnica, ma se la mente rema contro tutto rischia di diventare inutile.
Quale è stato il segreto di questa splendida promozione dal punto di vista psicologico?
Il segreto della splendida promozione è stato sicuramente il team molto coeso e affamato. Quando una squadra si diverte e tutti i membri si supportano e si sostengono a vicenda, le probabilità di successo aumentano esponenzialmente. Le ragazze e tutto lo staff hanno creato un’atmosfera magica e sono diventati una famiglia. E per questo hanno fatto una stagione eccezionale.
Quest’anno quali saranno dunque i tuoi obiettivi?
Per quest’ anno ho grandi obiettivi. Inizialmente affiancare la prima squadra nell’avventura che rappresenta la serie A. Le ragazze sono molto motivate e determinate. Il focus, però, andrà anche sulle giovanili nelle quali, in sinergia con gli allenatori, l’obiettivo è quello di creare dei team coesi fornendo loro supporto e strumenti per divertirsi di più ed essere serene e concentrate sul campo da gioco.
Continua dunque la politica dei giovani, promettenti e specializzati, nella dirigenza del Permac Vittorio Veneto. Organigramma che sta diventando sempre più numeroso, ben strutturato e pieno di figure specializzate, professionali e importanti per la crescita delle ragazze e della società stessa.