Chi ben si prepara, è a metà dell’opera. Lo dicono Andrea e Alice
Immaginiamo che una partita sia un film. Le giocatrici sono gli attori principali, gli allenatori i registi, i vice sono gli aiuto-regia e così via, fino a raggiungere quei ruoli inseriti nei titoli di coda – fotografia, montaggio, scenografia, trucco e parrucco – che però sono parte integrante della buona riuscita della pellicola.
Questi ruoli nell’ombra, nel calcio, sono quelli che portano per mano le atlete verso la giusta preparazione tecnica, atletica e mentale, creando le condizioni ottimali affinché attori e registi giochino un buon calcio!
Avventuriamoci quindi dietro le quinte della Cantera rossoblu per conoscere un po’ più da vicino Andrea Bellotto e Alice De Val.
Andrea ha nelle sue mani la crescita dei giovani portieri rossoblu, Alice ha la responsabilità di curare e gestire la preparazione atletica delle Juniores. Giovani, preparati ed entusiasti, hanno risposto ad alcune domane.
Andrea, per te è la quarta stagione in rossoblu: quest’estate è arrivata l’ennesima conferma. Come vanno le cose a Vittorio e come ti trovi con gli allenatori della Cantera?
A Vittorio Veneto le cose vanno benissimo, perché ho trovato una società formata da persone con grandi valori morali e sportivi. La società ha sempre avuto fiducia nelle mie capacità e per questo vorrei ringraziare tutti. Con Mister Simonaggio è il secondo anno di collaborazione, mentre è il primo con Mister Tommasella e Mister Vanni: mi trovo bene con loro perché c’è molto dialogo e rispetto, cosa che ci permette di gestire nel modo giusto gli allenamenti.
Alice, anche tu, come Laura Tommasella, sei stata chiamata dalla società a svolgere un doppio ruolo quest’anno. Come ti stai giostrando e come va la collaborazione con Mister Tomma?
L’esperienza sta andando a gonfie vele direi. Lavorare con Mister Tomma poi è stimolante ed appagante, anche perché è molto partecipe nella preparazione delle sue atlete, curiosa di capire gli esercizi e le loro finalità, ed è sicuramente un valore aggiunto per tutta la squadra.
Andrea: sappiamo che il ruolo del portiere è molto delicato e tecnico, soprattutto nel femminile, dove spesso il fisico non aiuta. Qual è la cosa più importante che vorresti insegnare ai tuoi portieri?
Ai miei portieri vorrei trasmettere i valori e la passione che ho per questo sport, oltre all’educazione, per me importantissima. Il ruolo del portiere è molto delicato, soprattutto a livello mentale, e gli errori tecnici a volte possono pesare sulla psicologia del giocatore. Per questo cerco di far capire prima di tutto che il calcio alla loro età è soprattutto un gioco! Bisogna che imparino tanto, cercando di andare oltre i propri limiti, con la consapevolezza che se si sbaglia, non succede nulla.
Alice: chi meglio di te può dirci in poche parole quanto sia importate una corretta preparazione fisica, e perché?
Il corpo umano è una macchina e proprio come un’automobile ha bisogno di essere “tagliandato” per funzionare bene e a lungo. La preparazione atletica deve essere curata in ogni minimo dettaglio: forza, velocità, resistenza e mobilità articolare. Avere una buona preparazione atletica, auspicabilmente fin dalla giovane età, permette agli atleti di esprimersi nel migliore dei modi sui campi da gioco.
Andrea: tra conferme e nuove entrate, come è cambiato il tuo gruppo di portieri?
Sono contento di lavorare ancora con Denise, Tessa e Marta, avendo così la possibilità di continuare il percorso di crescita insieme. Kamila e Chiara, la new entry, si alleneranno anche con la prima squadra, sicuramente un ulteriore stimolo per loro. Il nostro gruppo è comunque sempre aperto: è capitato ad esempio che qualche Mafaldina abbia voluto provare un allenamento da “numero 1”.
Alice: sei soddisfatta del lavoro svolto fino ad oggi? Vedi pronte le tue atlete per l’esordio in campionato il 6 ottobre?
Stiamo lavorando bene e si vedono già dei discreti miglioramenti. Purtroppo per motivi di lavoro non posso essere presente sul campo, ma il continuo confronto con Mister Tomma fa sì che i programmi di lavoro vengano preparati in modo mirato.
Andrea: cosa diresti a una bambina/ragazza che vuole iniziare a giocare a calcio, proprio nel ruolo di portiere?
Sei sicura di quello che stai facendo??? Ovviamente scherzo! Non è una cosa semplice trovare ragazzi/e che vogliano fare il portiere: bisogna avere una piccola dose di pazzia, come si dice… “portieri si nasce”. Proprio per questo cercherei di trasformare la “pazzia” in fermezza, facendo capire l’unicità del ruolo, trasmettendo positività e soprattutto coraggio. Cercherei di porre degli obiettivi da raggiungere, perché è lì che cambia tutto!
Alice: qual è quella cosa che, magari a fine stagione, ti farà dire “ho fatto un buon lavoro”?
Purtroppo il lavoro del preparatore atletico si misura in infortuni, quindi si mira ad averne il meno possibile durante la stagione. Un obiettivo che mi sta particolamente a cuore però, sarebbe riuscire a far capire alle mie atlete che la preparazione atletica è importantissima, per il loro fisico e le loro prestazioni. Non sono solo esercizi “noiosi”, ma è tanto di più!