Roberto Bolzan, secondo acquisto tecnico da A
Una famosa canzone intitolava così: una vita da mediano, per Roberto Bolzan invece andrebbe cambiata in: una vita da portiere. E’ lui il secondo acquisto tecnico da serie A, dopo Dario De Biasi. Non avrà solo il compito di preparatore dei portieri della prima squadra, ma ricoprirà anche la carica di psicopedagogista, collaborando, ove necessario, con il mental coach Nicola Bolzan.
Iniziò la sua carriera nelle giovanili del Cordignano, passò poi, per un breve periodo al Vittorio Veneto, nella squadra capitanata da Diego Bortoluzzi, dove militava anche Sergio Fattorel.
La mia avventura nel calcio è iniziata a 10 anni a Cordignano, giocavo come ala sinistra ma mi buttavo sempre per terra e il mister mi ha messo in porta.
Una scelta azzeccata, esordì infatti in prima squadra a soli 16 anni (a Cordignano), poi cambiò varie società trevigiane, fino alla decisione a trent’anni di smettere per seguire la famiglia e approfondire gli studi.
In questo periodo di pausa, iniziò a studiare psicopedagogia.
Il motivo più banale, forse, era che volevo saper distinguere tra capricci e motivi seri del pianto dei bambini piccoli, per aiutarli a non soffrire.
Spiega così il motivo di questa sua scelta.
Dopo questa piccola parentesi torna, nel mondo del calcio, da dirigente nella società del paese (Cordignano), per seguire i figli. Proprio sua figlia Alessia fu la prima bambina che iniziò a giocare a calcio nel Cordignano e ci ha giocato dai 6 anni fino alla prima superiore. Dopo qualche anno, Roberto, passò a seguire la prima squadra come preparatore dei portieri, fino ad arrivare a tre anni fa, venne ingaggiato dal Godega, con al timone Sergio Fattorel.
Roberto e Sergio sono dunque amici di lunga data. Descrive così mister Fattorel:
“Sergio è una persona che fa tutto di slancio, con passione, ha una vita nel calcio giocato e lo conosce bene. Sono curioso di vederlo alle prese con la serie A, dove troverà società sempre più organizzate dal punto di vista tecnico e tattico. Confido nella sua grande capacità di preparare la partita e di leggere le dinamiche a partita in corso. Sarà una bella sfida per lui… e a lui le sfide piacciono… anche perché normalmente non le affronta da sprovveduto.”
Voci di corridoio dicevano che avresti preso un anno sabatico, come mai invece questa scelta?
Le voci di corridoio sono vere, effettivamente volevo fare un po’ di pausa, perché la scorsa stagione ho avuto un incremento di impegno lavorativo, per cui spesso arrivavo col fiatone all’allenamento e più di qualche volta in ritardo.
La scelta del Vittorio femminile, è stata fatta dopo che il preparatore, Piero Pinese, aveva manifestato delle difficoltà a sostenere l’impegno per la nuova stagione. Quindi l’insistenza del DG, il Joe, e mister Fattorel con le sue rassicurazioni anti fiatone mi hanno convinto.
Oltre alla carica di preparatore dei portieri della prima squadra avrai anche la carica di psicopedagogista collaborando con il mental coach Nicola Bolzan, spiegaci un po’ cosa vuol dire
Sinceramente non lo so, o meglio, di questo tema non ne ho ancora parlato in Società e con Nicola. Quello che è sicuro, è che Nicola ci sarà e lui ha già delle idee sulle quali lavorare in questa stagione. Per quanto mi riguarda ci sarà da capire che esigenze si sono evidenziate nella scorsa stagione, poi stabilire qualche obiettivo comune a cui puntare e i percorsi per raggiungerlo.
Hai già visto qualche gara delle ragazze quest’anno? Come ti sono sembrate?
Ho visto un paio di partite serali e poi le ultime tre partite di campionato, compresa quella decisiva a Marcon, poi ho visionato qualche video.
Ho visto più partite di uno dei due portieri, e mi è piaciuto, ci sono delle cose da migliorare, ma ha già un’ottima base. Dell’altro portiere, l’ho visto all’opera nell’ultima gara di campionato, dopo un po’ di partite che non giocava, poco per giudicare, anche se l’impressione è positiva.
Quali sono dunque i tuoi obiettivi per quest’anno storico per il Permac Vittorio Veneto?
Innanzitutto il miglioramento di quello che il portiere sa fare bene e di quello che sa fare meno bene. Fare sempre meglio: per la squadra e per se stesse.
E non a caso metto per primo il bene della squadra.
Il DS, Giovanni Bolzan, lo accoglie così: “Certo non era facile sostituire Piero Pinese (che ci ha dovuto lasciare per motivi lavorativi). E la soluzione ideale poteva essere solo una, quella appunto di Roberto.
La sua volontà era quella di staccare un po’ la spina, ma ancora una volta la “diplomazia” mia, di Sergio e Cinzia, l’ha convinto che il progetto serie A era imprescindibile dalla sua presenza.
Giulia, Gloria e Dalila sono in buone mani. La sua passione, le sue doti tecniche, professionali e di aggiornamento continuo sull’evoluzione delle metodologie di preparazione, saranno determinanti per proseguire il processo di crescita iniziato con Piero, dei tre numeri 1 rossoblu.
Benvenuto Roby”
Non ci resta, dunque, augurargli buon lavoro.